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La "mission", la "filosofia"...
- Un Centro Unico
- 06/03/2018
- 16/04/2018
"Maestro, prendimi per mano, accompagnami lungo il tuo cammino del conoscere, aiutami a vedere ciò che i miei occhi non riescono a percepire"..
"L'arciere guarda con la mente e con lo spirito"...
Esistono molti modi di affrontare il Tiro con l'Arco. Chi persegue fini agonistici, chi ricerca sensazioni mistiche, chi ricava spazi di relax e tranquillità. Tutte motivazioni valide dagli obiettivi più che raggiungibili. Il Tiro con l'Arco è in fondo una pratica dalle molteplici sfaccettature.
Durante i miei 4 decenni di pratica arcieristica, ho conosciuto ed apprezzato grandi Campioni dello Sport, profondi conoscitori di pratiche Orientali e piacevoli persone dai grandi obiettivi Sociali. Da tutti ho imparato, ma durante il mio ampio spazio agonistico, ho dedicato particolare attenzione ed interesse a come "quel gesto" potesse "vivere", in un corollario di sensazioni profondamente piacevoli e rappresentative, anche a costo di accantonare temporaneamente risultati immediati.
Durante la mia carriera sportiva ho conosciuto grandi Istruttori e preparatissimi Allenatori, ai quali ho rivolto la mia sete di conoscenza tecnica, ma un po' mi è mancato il "Maestro" che potesse aiutarmi a capire ciò che grandi Tecnici non sarebbero mai riusciti a mostrarmi.
Parlo spesso con amici della differenza tra un Campione ed un bravo Arciere, di come grandi risultati siano la diretta conseguenza di come il primo ricerchi e conosca, prima di tutto se stesso, il proprio corpo, i propri sensi, i propri limiti, ed il secondo, sempre intento a tirare "tante frecce con tante libbre".
Certamente l'ottima gestione del gesto fisico è la base per una buona prestazione, così come la costanza nella pratica ed una grande motivazione. Ma anche l'atleta più preparato, dopo mesi e mesi di preparazione ed entusiasmanti allenamenti, al momento della competizione lascia dietro di sè un ampio margine di prestazioni che lui stesso fatica a riconoscere.
Un buon gesto, collocato su di una efficiente "macchina umana", costruito su valide basi biomeccaniche, alimentato da corrette sensazioni e pratiche di autocontrollo è la base per costanti e crescenti prestazioni in competizione.
"Impara e copia perfettamente prima di improvvisare" mi diceva il mio Maestro di canto. Sono tutti bravissimi a "personalizzare", giusto perchè non sono capaci di "fare" - diceva lui. Come i cantanti provetti con la scusa della personalizzazione delle interpretazioni nascondono le proprie incapacità, così alcuni Istruttori di Tiro con l'Arco, arroccati sui propri cartacei riconoscimenti, limitano la crescita del nostro Sport Olimpico.
Farò di tutto affinchè nel Rivolta Archery Center si dia priorità all'Allievo, affinchè il Tecnico possa crescere ed imparare; farò di tutto per finalizzare ogni attività prima di tutto alla soddisfazione dei reali desideri di crescita e di conoscenza di chi ci sceglierà; farò di tutto affinchè il Rivolta Archery Center contribuisca alla crescita ed alla pratica del Tiro con l'Arco, passione di chi ci lavora e di chi ci conosce.
Alessandro Rivolta